venerdì 27 dicembre 2013

“Bentornato Diego”: al Teatro Supercinema di Chieti l’atteso ritorno sul palco dei Regina. La nostra intervista

“Bentornato Diego”: domani il Supercinema di Chieti sarà teatro dell’evento che tutti aspettavano, il grande ritorno di Diego Regina su un palco con i Regina dopo il tragico incidente dello scorso anno che sembrava voler porre la parola fine sulla vita e la carriera proprio di Diego. Lo spettacolo vedrà protagonista sul palco la tribute band dei Queen che ha travalicato i confini abruzzesi portando la musica della band inglese con successo in ogni lato della nostra penisola. Parteciperanno alla serata tanti ospiti, ma soprattutto amici di Diego che non hanno voluto mancare per dargli il loro personale bentornato: confermata la presenza di Simone Flammini e Marco Sburzo (già con Diego in Cover Talent), Marco Papa, Rocco ‘n’Rollo, Back to the System (cover dei System of a Down), gli Euroke (cover band degli Europe), gli Hysteria (cover band dei Muse), Giulia D’orazio, Al Serra e Amy Jade (cover di Amy Winehouse). L’appuntamento sarà un’occasione doppiamente speciale: il ritorno di Diego, ma anche la presentazione del primo cd dei Regina “Lost in time”, contenente l’omonimo inedito, il cui video vanta già un grandissimo numero di visualizzazioni su Youtube, e cinque brani dei Queen estratti dal concerto di Grugliasco del 2011. La formula del biglietto d’ingresso al concerto sarà anch’essa molto particolare: 15 € il prezzo, che comprenderà anche il cd dei Regina che dunque sarà a tutti gli effetti il vero e proprio biglietto. La serata è stata organizzata da Music Force che ha fortemente creduto nel progetto: vista la grande richiesta di tagliandi da tutta Italia è stato necessario attivare una prevendita online, oltre alle classiche nei punti vendita, e convenzionare hotel (per maggiori info consultare www.musicforce.it). Il concerto è stato patrocinato dal Comune di Chieti. Questa la nostra intervista a Diego Regina e Diego Chiacchierini.


- L’inedito “Lost in time” è la maniera ideale per aprire questo nuovo corso dei Regina: come nasce?
D.C. “Il brano nasce da una mia idea mentre ero sotto la doccia. Non racconta nello specifico ciò che ci è accaduto, è come se avesse precorso i tempi, se fosse cioè andato nel futuro e nel momento attuale. È stata quasi una previsione. L’idea melodica è mia, ma poi l’arrangiamento è stato fatto ad otto mani, tutti noi abbiamo partecipato alla stesura. Diego, quando è stato meglio, ha curato l’arrangiamento dei cori alla Queen. Lo stile è molto simile a quello dei Queen stessi, essendo noi una tribute band. È una grande soddisfazione che la canzone sia uscita, soprattutto pensando al periodo: è infatti uscita il giorno dopo la ricorrenza della morte di Freddie Mercury. È stata un’idea mia e di Diego”.
D.R.Lost in time nasce in un momento sicuramente molto difficile, non eravamo neanche sicuri se io potessi essere ancora vivo, dunque non sapevamo se sarebbe diventata una canzone per un nuovo inizio o avrebbe segnato un addio. Da quando mi sono ristabilito abbiamo iniziato a registrare dei demo e vedevamo che man mano che suonavamo il pezzo veniva fuori sempre più bello, finché non abbiamo finito di registrarlo. È diventato così il portabandiera del secondo corso dei Regina. Nei Queen i cori sono sempre stati fondamentali: togliendoli ad esempio in “Somebody to love” si noterebbe una base musicale molto differente… è un po’ come una bella donna che sa mettersi bene addosso il trucco, i Queen sapevano usare alla grande i cori. Anche come omaggio a Freddie il pezzo è nato alla Queen e credo che il risultato sia ottimo”.

- Come avete scelto i brani live per il vostro cd nel repertorio dei Queen?
D.C. “Sono stati scelti da un live del 2011 a Grugliasco, in provincia di Torino. Sono quelli usciti meglio degli altri, quelli che a livelli di dinamiche per un disco erano giusti: hanno punto forte e debole, respiro e sospensione. Abbiamo cercato di ricalcare in piccolo la scaletta dei Regina a livello consequenziale: ad esempio suonavamo sempre “I want it all” all’inizio del concerto e chiudevamo con “We are the champions”, e così è anche sul disco”.

- Questo concerto sarà una vera festa: quali sono le tue emozioni nel tornare su un palco proprio a Chieti?
D.R. “Chieti è la città in cui mi sono formato musicalmente e culturalmente. Lo spirito emotivo con cui prenderemo questo live è particolare. Il mio lo è ancora di più: non devo dimostrare qualcosa a livello musicale, anche perché ora sono nel mio periodo di minore forma. Ho voluto fortemente questo evento: sarà come avere tanti amici nel salotto di casa propria, voglio stare con loro, poi se dovesse esserci qualche svarione non ci faremo caso. Dovremo sorridere in questo concerto!”.

- C’è un brano dei Queen che preferite?
D.R. “Freddie amava molto il Giappone e collezionava oggetti giapponesi, kimono ed altro: si fece aiutare da un’amica a comporre una canzone che si chiama “Teo Torriatte (Let Us Cling Together)” che vuol dire “stringiamoci”. Questo potrebbe essere uno dei motivi che portano alla serata del concerto: diamoci tutti una stretta di fratellanza gli uni con gli altri facendoci una bella fotografia insieme e consegnando la serata alla memoria di tutti”.
D.C. “Amo molto “Bohemian Rhapsody” che è una colonna portante non solo del rock ma della musica mondiale”.

- Il concerto sarà una festa con tanti ospiti: che tipo di live vedrà il pubblico?
D.C. “Ci saranno dei momenti di gioia assoluta, le persone rideranno a crepapelle, molta ilarità. In altri qualche lacrima scapperà. Da parte nostra daremo una serata rock, il più Queen possibile a chi verrà a vederci. Gli altri gruppi faranno ascoltare tanta buona musica”.

- Diego, c’è una canzone che senti particolarmente legata a questa serata?

D.R. “Sicuramente “Love of my life”, che canterò voce e chitarra, sarà un momento molto toccante, dedicato a tutti quelli che mi hanno pensato un pochino facendomi sopravvivere. C’è stata una forza che mi ha preso e strappato dal coma in cui mi trovavo riportandomi in vita. Devo affrontare problemi ogni giorno, ma per me è importante poter vedere tutti i miei amici di nuovo”.

- Al concerto interverrà gente da tutta Italia. Il biglietto è stato concepito con una formula particolare: sarà infatti il vostro cd il vero biglietto d’ingresso.
D.R. “Questo è amore per la musica e per Freddie. Noi giravamo in tutta Italia con i nostri live: verranno tutte le persone che vogliono rivederci dopo i noti brutti fatti successi. Quando hanno saputo del concerto a Chieti ci sono state tante prenotazioni e molti verranno qui e si tratterranno a vedere anche la città: sono felice di questo!”

- Questo è l’evento dell’anno a Chieti...
D.R. “Per me è sicuramente l’evento dell’anno, anche perché sarà l’unico! (Diego scoppia a ridere). Se lo è anche per la città sono felice perché, pur essendo nato a Napoli, vivo qui da quando avevo 11 anni, dunque sono teatino d’adozione. Se un giorno diranno che il nostro concerto è stato l’evento più bello del 2013 sarà una scommessa vinta, come se il destino ci avesse ripagato di un qualcosa che ci aveva tolto”.

- Questa è una ripartenza per i Regina. Cosa può rappresentare ora l’uscita del cd e cosa sarà per il futuro della band?
D.C. “Innanzitutto un grazie speciale va alla Music Force, Emanuele La Plebe, Alessandro Orsini e tutti quelli che hanno creduto in questo progetto. Sono tempi duri e promuovere un disco è difficile. Per quanto riguarda il futuro, la prima cosa che tutti noi attendiamo è che Diego si rimetta esattamente com’era prima per poter riprendere l’attività live nel migliore dei modi. A noi interessa tornare a fare ciò che facevamo prima, le persone ci conoscono come musicisti live, per la carica che sapevamo dare. Molti di quelli che ci seguivano e ci seguono tuttora credo siano rimasti un po’ spiazzati dall’uscita del disco, non se l’aspettavano. Noi siamo una tribute band, ma ogni tanto le sorprese ci devono essere e questo cd lo è”.
D.R. “Fate solo un piccolo sforzo: se vi dovesse succedere una cosa simile a quella che ho vissuto io, la ripartenza dovrebbe essere di tutta la vita perché bisogna che uno ricominci tutto da capo con tanti esami da affrontare. La musica era la cosa che mi volevo riprendere più di ogni altra: è arrivato il momento di farlo, ma sarà sempre il pubblico a decidere se io dovrò o no salire su un palco a cantare. Mi auguro che me ne dia la possibilità”.

Piero Vittoria

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