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Paolo Galli, titolare dell’omonima accademia tennistica ubicata presso un posto veramente ameno e incantevole in quel di Chieti Scalo.
Veniamo accolti molto gentilmente dal simpatico coach, il quale ci fa subito gli onori di casa accogliendoci in una location stile “British”, tanto che sulle prime ci pare di trovarci in uno di quei tradizionali circoli inglesi, con tanto di stampe e racchette che ci riportano ai tempi dell’imbattibile William Renshaw, il tennistico britannico che, insieme a Pete Sampras e a Roger Federer, detiene con 7 successi il maggior numero di vittorie nel singolare maschile di Wimbledon.
La nostra più che un intervista sembra una chiacchierata con un vecchio amico, dal momento che il buon Paolo si presenta come una persona mite e molto gradevole. Cerchiamo di soddisfare la nostra curiosità, e senza perdere tempo gli chiediamo da quanto tempo esiste la sua accademia ed il motivo che lo ha spinto ad avviarla: “Questa accademia esiste da 20 anni, e da 15 anni alleno tenniste e tennisti di livello internazionale. L’idea è nata dalla grande passione che ho sempre nutrito per questo sport”. Paolo Galli, infatti, è un coach di livello mondiale. E, subito ci svela i suoi allievi del passato e del presente: “Tra le ragazze che ho seguito posso annoverare Anastasia Grymalska, Gioia Barbieri, che sotto la mia guida ha scalato diverse posizioni nel ranking, e le due argentine, Corbalan e Villar, quest’ultima vittima di alcuni problemi fisici e per questo costretta al ritiro dalle competizioni”.
Ma il coach teatino non ha allenato solo atlete in gonnella, bensì anche qualche maschietto. Come l’argentino Carlos Berlocq, che attualmente veleggia intorno alla 70esima posizione del ranking Atp. Insomma, una predilezione per il gentil sesso, ma nel suo curriculum c’è anche altro.
“Preferisco allenare le ragazze dal momento che, lavorando molto sull'aspetto mentale dei miei allievi, con il gentil sesso riesco a stabilire quasi sempre una grandissima empatia, che spesso in campo si tramuta in un atteggiamento assolutamente vincente da parte loro”, ci confida il coach abruzzese. Gli chiediamo dove abbia acquisito le sue competenze e lui ci svela un piccolo aneddoto: “Ho girato parecchio il mondo, ed in Germania ho imparato molto. I tennisti e le tenniste tedesche sono molto disciplinati. Sembrano dei soldatini. Ma chi mi ha insegnato i trucchi del mestiere è stato un coach dell’ex Cecoslovacchia: gli piaceva girare il mondo: un giorno decisi di offrirgli ospitalità, e lui per sdebitarsi mi insegnò tutti i segreti del tennis. Penso di dovergli molto”. In passato ha anche organizzato tornei di una certa rilevanza: ben 4 con un montepremi pari a 10.000£ e uno da 25.000$. Attualmente la sua “pupilla” è la tedesca Anne Schaefer, ex numero 160 nelle classifiche Wta, che si allena con grande furore agonistico con lui nel suo circolo.
La teutonica nel suo palmares può vantare 5 finali in altrettanti tornei il cui montepremi era di 10.000$ in tornei che si sono svolti in Turchia. Ma bolle anche qualcosa di altro in pentola:
"Si allenano con me anche due giovanissime di 14 anni. Le reputo molto interessanti in prospettiva futura".
Parliamo come due buoni amici della situazione del tennis femminile tedesco, in particolare della Lisicki e della Barthel. Alla fine ci fa una confidenza: “Mi piacerebbe allenare la Kerber: ha una grande potenza fisica, ma mentalmente è ancora fragile (la tedesca fino ad ora non è stata protagonista di un inizio di stagione esaltante, sebbene sia una presenza costante tra le top-ten da qualche tempo).
Alla fine ci salutiamo con la promessa di vederci presto. Chi ama il vero tennis non può non tornare nell'accademia di Paolo, anche se ci è stato solo per un paio d’ore …
Comunicato stampa Christian Barisani
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