- Con “Green” ci raccontavi l’Abruzzo. E oggi?
“Oggi ci allontaniamo un po’. 'Maka' è una parola Sioux (o Dakota-Lakota) che significa terra.
Il tema portante del disco è il nostro pianeta, con i suoi ritmi, la sua storia e la varietà di popoli che lo abitano”.
- Ascoltando "Outer Space" dai l'impressione che in qualche modo stai iniziando ad abbandonare il mondo acustico.
“No, non credo. Il brano è sicuramente più sperimentale, ma nonostante l’uso di un e-bow (archetto elettronico) penso che anche questo brano possa essere considerato acustico. La vibrazione della corda è innescata dal campo elettromagnetico prodotto dall’e-bow, ma il suono prodotto è rigorosamente acustico. Più in generale direi che, pur non avendo nessuna preclusione in termini di effetti e tecnologia, sono ancora abbondantemente radicato nel genere acustico così come lo è Maka”.
- Torni a suonare al Fictio Club di Chieti: cosa significa per te quel posto e che valore ha esibirsi proprio in quella cornice?
“Il Fictio è la mia seconda casa. Oltre ad essere un cliente, da ormai più di 10 anni mi esibisco annualmente lì. Già “Green” fu presentato al Fictio, ed emotivamente è molto significativo per me poterci portare anche questo nuovo lavoro. Al di là del mio legame personale con questo luogo, penso anche che sia anche il luogo più adatto per presentare il mio tipo di musica. Al Fictio è stata fatta da anni la scelta coraggiosa di promuovere concerti di musica originale, e su quel palco sono passati anche molti nomi importanti del panorama nazionale e internazionale. Presentare 'Maka' proprio lì significa per me anche dire simbolicamente che io sono “dalla loro parte”.
Appuntamento dunque per Sabato 29 Novembre alle ore 18 presso la Libreria De Luca a Chieti in via De Lollis per un incontro con l’artista e per avere una grande anteprima assoluta di questo nuovo disco. A seguire il concerto al Fictio Club alle ore 22.
Piero Vittoria
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