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Il nostro collaboratore Piero Vittoria intervista il presidente Vincenzo Milillo |
- Un’avventura eccezionale lo scorso anno, culminata con la promozione in C2. Si riparte fra un po’ di giorni: con quali ambizioni vi presentate ai nastri di partenza?
“Le ambizioni sono quelle classiche che ci hanno sempre contraddistinto, cioè guardare con massima attenzione ai giovani. Anche l’accordo con l’Antoniana va in questa direzione, vogliamo lavorare con ragazzi di Chieti, oltre ovviamente ad avere uno zoccolo duro che siamo sicuri possa dare il massimo, essendo un esempio di professionalità e correttezza. Il nostro obiettivo è aggiungere più ragazzi possibile nel roster della C2 ed essere un punto di arrivo per tutto il settore giovanile che sta crescendo e speriamo possa continuare a farlo”.
- L’ultima volta che ci eravamo incontrati, circa quattro anni fa, la squadra giovanile non aveva una sede fissa dove allenarsi; ora le cose sono decisamente cambiate in meglio, con uno splendido palazzetto a vostra disposizione.
“Questo è stato sempre uno degli obiettivi più importanti che ci prefiggevamo: riuscire a fornire una casa ai nostri ragazzi, ce l‘abbiamo fatta, è una casa adeguata per loro, né troppo piccola né troppo grande, motivo d’orgoglio e di soddisfazione per noi. Adesso ci comincia quasi a stare stretta, ma è un buon segno: vuol dire che aumentano i numeri e la considerazione verso il lavoro che stiamo facendo e ciò ci ripaga di tutti i sacrifici fatti finora”.
- La squadra ha guadagnato molto in credibilità perché avete appunto lavorato benissimo sui giovani…
“Bisogna sempre guardare avanti, mai fermarsi. Stiamo cercando di strutturarci anche in maniera adeguata con delle figure nuove, come ad esempio Francesco Colagreco, il nostro addetto stampa, per dare a questa società un’impronta ancora più importante. Per crescere servono tante persone che portino il loro impegno e contributo. Contiamo di crescere e migliorare”.
- Com’è nata la collaborazione con l’Antoniana Pescara?
“Quando abbiamo rotto il rapporto con la prima squadra di Chieti con cui abbiamo avuto il settore giovanile per anni raggiungendo anche traguardi importanti come titoli regionali, finali interzona ed interregionali, ci siamo trovati con ragazzi che non avevano più l’opportunità di fare campionati di buon livello. L’Antoniana aveva necessità di non fare la Serie D per i costi ormai diventati elevati, dunque abbiamo deciso di unire le forze rompendo quello che è l’antagonismo fra Chieti e Pescara. Ciò dimostra che, quando gli obiettivi sono comuni e la priorità valorizzare i ragazzi, si rompono le barriere: nasce così subito la sintonia per trovare un progetto comune. Abbiamo fatto questo in modo tale da avere l’opportunità di disputare un campionato Under 19 di eccellenza abruzzese, sia loro che noi, con la possibilità di avere un bacino di ragazzi per fare la C2. Parecchi di loro stanno chiedendo di venire a far parte di questo progetto ed è importante per il presente ma anche per il futuro di questa società”.
- Quali sono i punti di forza del roster che disputerà il Campionato di C2?
“L’allenatore lo scorso anno ci ha fatto vivere un campionato straordinario, era fermo e si è voluto mettere in gioco. Lo ringraziamo per questo, ha allenato sempre in categorie superiori e per noi rappresenta un valore aggiunto importante. Oltre all’allenatore, per la squadra è fondamentale, come detto, lo zoccolo duro, persone come Mariani, Febbo, Sprecacenere, Bellaspiga, Andrea Italiano, Di Falco che sono un esempio per i ragazzi. Io ho giocato per trent’anni nei professionisti e posso assicurare che vedere in campo giocatori che si impegnano così tanto sono da sprono per i più giovani, fanno da traino. Siamo sicuri che saranno pieni di consigli per loro: sono atleti eccezionali, ma soprattutto uomini eccezionali”.
- Questo mix giovani-uomini di esperienza può essere dunque la marcia in più per voi?
“Non ci siamo dati obiettivi, non andiamo in C2 per vincere. Oggi i campionati federali costano tantissimo. Vogliamo indirizzare le nostre risorse sul settore giovanile, non per dare meno valore alla C2, però questa è la scelta. Ovvio che è importante comunque avere una prima squadra per dare un punto di arrivo a chi gioca nelle giovanili. Non ci piace fare brutte figure, vogliamo fare le cose per bene. Il mix di cui parlavi con un tecnico molto capace credo che ci permetterà di fare un buon campionato, provando anche a lanciare qualche ragazzo che meriti di stare in prima squadra”.
Piero Vittoria
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