lunedì 24 novembre 2014

Elezioni universitarie alla d’Annunzio: il programma dell’Associazione 360 Gradi

Il 26 e 27 novembre si torna al voto all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti e Pescara: gli studenti saranno chiamati ad eleggere i loro rappresentanti per il Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione e la Consulta. Quest’anno la novità assoluta è la votazione online: si daranno le preferenze solo sul sito http:// core.unich.it.
L’Associazione 360 Gradi risultò la lista più votata di tutto l’ateneo nelle scorse elezioni.
Alfonso Tricarico, candidato della stessa associazione per il Consiglio di Amministrazione e Consulta Studenti, ne illustra i programmi.
“Punto centrale sarà rimodulare il nuovo sistema di tasse: finalmente la d’Annunzio è passata ad un sistema calibrato per fasce di reddito. Quest’anno non c’era ancora un database economico basato sui vari modelli Isee o Iseu, a gennaio ci sarà. Già nell'ultimo Senato Accademico abbiamo fatto mettere a verbale che ogni singolo euro che entrerà in più sarà speso dagli studenti che sceglieranno come farlo. Nei prossimi due anni l’obiettivo sarà creare un sistema di tasse ottimale proprio per gli studenti: chi ha una soglia di reddito sotto i 6000 euro, che noi riteniamo essere quella della povertà, dovrà pagare solo le 354 euro della prima tassa, cioè quella fissa, tutte le altre fasce di reddito dovranno essere rimodulate. La soglia dei 25000 euro dovrà essere alzata. L’Ateneo ha dovuto stabilire un bacino economico minimo d’entrata: a gennaio conosceremo il reddito degli studenti e dunque saranno ampliate le fasce, abbassati i 28 crediti che ora sono troppi”.
“Bisogna considerare che la maggior parte degli studenti a Chieti e Pescara sono fuorisede (la percentuale si aggira sul 70%) - continua Alfonso Tricarico – quindi riteniamo che sia importante introdurre gratuitamente un difensore legale, un consulente dei contratti di affitto ed il medico di ateneo. Per molte università d’Italia questo è già stato attuato, la d’Annunzio con una popolazione di circa 29000 iscritti non ha ancora queste figure”.
“Altro nostro obiettivo sarà l’ampliamento dell’orario di ufficio delle biblioteche e delle segreterie - richiesta esplicita fatta spesso da parte di molti dei ragazzi – perché non è possibile che le segreterie aprano solo due ore al giorno e le biblioteche chiudano alle sette di sera: siamo una città universitaria, e vogliamo che ci sia un’inversione di marcia in tal senso”.
“Vorremmo fare in modo che siano proprio gli studenti a decidere come utilizzare gli spazio dell’ex bar a Chieti e dello SCUT a Pescara. Faremo dei sondaggi a riguardo per capire come meglio farne uso”.
“Un’altra piccola rivoluzione sta nel punto definito da noi “Ad ognuno il suo”: gli stessi studenti potranno crearsi il loro piano di studio. Crediamo poi fortemente nella valutazione che noi stessi diamo ai docenti: come però stanno le cose ora non va bene, visto che non si conoscono i risultati precisi della valutazione stessa , dunque andremo a proporre in Consiglio di Amministrazione che venga assegnata una quota premiale a quei docenti che riescono ad ottenere un punteggio elevato secondo criteri ben precisi quali la puntualità a lezione, la chiarezza e la costanza”.
“Bisogna sbloccare i bandi dei tutor: la figura del tutor era importante per aiutare gli studenti, ma anche per essere una fonte di reddito minima per i laureati alla Magistrale – precisa ancora Alfonso Tricarico – ora deve tornare ad essere fondamentale per il nostro mondo universitario”.
“Abbiamo a cuore anche gli ultimi due punti del nostro programma. “Erasmus … Mundus!”: desideriamo avere un ateneo non legato per i Progetti Erasmus alla sola Comunità Europea, ma che assuma un respiro ancora più internazionale arrivando a tutto il mondo. “Università 2.0!” sta invece ad indicare il passaggio ad un libretto elettronico, soluzione che noi riteniamo basilare: non è possibile che ci siano pratiche bloccate in segreteria per i motivi che tutti conosciamo, è necessario altresì che l’ateneo stesso diventi digitale in tal senso entro due anni in modo tale che sia proprio il professore a poter registrare l’esame durante la sessione, cosa che già è stata sperimentata ad esempio a Bologna”.

Piero Vittoria

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