giovedì 14 novembre 2013

Pdl: Di Primio firma il documento in vista del Consiglio nazionale

Ci sono anche il sindaco di Chieti Umberto Di Primio e il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa tra i firmatari del documento elaborato in vista del Consiglio nazionale del Pdl, in programma sabato a Roma. Poco piu' di due pagine in cui viene riconosciuta in primo luogo "la leadership di Silvio Berlusconi", cosi' come viene messo in evidenza che il partito deve affrontare "la sfida del passaggio a Forza Italia senza smarrire lo slancio delle origini", e si sottolinea l'appartenenza al centrodestra, che deve essere "inclusivo, maggioritario e vincente". Affrontando i nodi principali di questa fase i firmatari del documento si soffermano sulla "guerra giudiziaria senza esclusione di colpi scatenata contro Silvio Berlusconi" e ribadiscono che l'impegno sulla giustizia deve essere "prioritario, tanto sul fronte della lotta al suo uso politico, quanto sul versante delle riforme strutturali" ma aggiungono anche che "lottando per lo Stato di diritto non dobbiamo mai smettere di rappresentare le istanze e i bisogni di un Paese in difficoltà". Guardando al futuro i cosiddetti "innovatori" ricordano come si e' arrivati ad oggi. Dopo le ultime elezioni, segnate da "una legge elettorale inadeguata che ha determinato una situazione di ingovernabilità", il Pdl ha voluto assicurare "al Paese un governo" e l'esecutivo guidato da Letta ha "realizzato punti importanti del programma del centrodestra". Ora, dunque, l'obiettivo deve essere quello di battersi per uno Stato "piu' vicino ai cittadini, alle famiglie, ai corpi intermedi e a chi ha il coraggio dell'intrapresa in questo tempo difficile. Piu' vicino a quell'Italia che produce, che lavora, e che oggi soffre i morsi di una crisi senza precedenti dal dopoguerra; a quelle comunita' e a quei mondi di riferimento che credono in noi e che considerano la stabilita' e l'azione di governo un valore da preservare".
E' vero, aggiungono, "la contingenza ci impone di condividere la responsabilita' di governo con i nostri tradizionali avversari" anche se va chiarito che "centrodestra e centrosinistra sono e restano alternativi". Ma in questo momento la priorita' e' il Paese. "Vogliamo - scrivono ancora - che il governo abbia respiro sufficiente per realizzare con un'ampia condivisione quelle riforme istituzionali che possono dare all'Italia sviluppo, stabilita' e una fisiologica alternanza, consentendo al centrodestra e al centrosinistra di contendersi la guida del Paese e ai cittadini di determinare con chiarezza chi li governa e chi sta all'opposizione. Interrompere oggi il cammino delle riforme significherebbe porre le premesse per una nuova situazione di ingovernabilita' e debolezza politica e per nuove probabili larghe intese. Noi non lo vogliamo. Vogliamo essere innovatori nella politica e nel Paese per tornare a vincere e vincere per l'Italia". Per queste ragioni, dettagliamente illustrate nel documento, Testa e Di Primo hanno deciso di schierarsi con coloro che, riconoscendo il ruolo di Berlusconi, puntano non a spaccare il Pdl ma a lavorare per l'unita' del Pdl-Forza Italia e del centrodestra tutto, proseguendo un percorso per il Paese.

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