martedì 7 gennaio 2014

A tu per tu con Alessandra Gangemi, giocatrice della Femminile Chieti

“Ciao, mi chiamo Alessandra Gangemi e non calcio un pallone da circa 5 minuti": si presenta così la giocatrice della Femminile Chieti. "Sono nata a Sapri, il paese più a Sud della Campania, dove, come nella maggior parte dei paesi, lo sport più praticato è il calcio. Ho iniziato a tirare i primi calci al pallone all’età di 5 anni, in casa, ma dopo aver distrutto vari soprammobili, sono passata subito a fare i primi palleggi e i primi tiri in giardino. Diventata un po' più grande trascorrevo tutti i pomeriggi al campetto, sul lungomare del mio paese. L'unica ragazzina in mezzo a decine di maschietti ero io. All'uscita di scuola andavo a pranzare a casa e, subito dopo, con il pallone tra le mani mi dirigevo verso il campetto dove mi aspettavano tutti i miei amici, sotto il sole, la pioggia ed il vento, si giocava fin quando non faceva buio. Ho disputato il Campionato Esordienti con una squadra maschile e a 16 anni ho cominciato a giocare con la squadra femminile della mia Regione. Qualche anno dopo mi sono iscritta all’Università dell'Aquila e ho cominciato a giocare in serie C, per riempire il mio tempo libero da studentessa. Ho ricevuto convocazioni per i Campionati regionali della Campania prima e dell'Abruzzo poi. Due anni fa la chiamata di Mister Di Camillo ed ora eccomi dunque a Chieti”.

- L'anno scorso la tua stagione si è interrotta in modo brusco e improvviso per un brutto infortunio. Raccontaci cosa è successo e se ora sei completamente guarita.
"La sfortuna è venuta in un certo senso a cercarmi, trovandomi anche l'anno scorso. Durante la partita di recupero contro il Foligno, ho avuto una distorsione al ginocchio sinistro. Posso dire che purtroppo sono abbastanza abituata a questi tipi di infortuni, date le precedenti operazioni al ginocchio destro. Ormai ho smesso di demoralizzarmi e cerco sempre di guardare avanti nella vita. Il mio motto, in questi casi è: “La cosa importante è che si può raccontare!”.

- Il mister non ti ha mai dato certezze sul ruolo che ricopri in campo la domenica. Sei stata terzino, ala e ora attaccante. Qual è il ruolo che a te personalmente piace di più e nel quale secondo te riesci meglio ad esprimerti?
"Posso dire di aver cambiato molti ruoli da quando gioco a calcio. L'anno scorso ho cominciato la stagione come ala e ho proseguito nel ruolo di terzino, per la prima volta nella mia vita. Giocare in difesa non mi soddisfa più di tanto ma con il tempo ho imparato ad adattarmi a tutto. Il ruolo che a me piace di più è quello che ricopro attualmente: giocare in attacco mi dà sensazioni forti, è come se riuscissi ad esprimermi al meglio".

- Sei venuta in Abruzzo per frequentare l'Università all’Aquila e hai trovato il Chieti Calcio Femminile interessato a te. Ricordi il primo allenamento? Le tue prime sensazioni? Ti sei sentita accolta o hai avuto difficoltà ad ambientarti?
"Ricordo il primo allenamento come se fosse oggi: io e Noemi Santirocco (attaccante neroverde di provenienza aquilana), prendemmo l'autobus per arrivare a Chieti, dove ci aspettava il mister per portarci al campo. Durante il tragitto, molto incuriosite, ci facevamo mille domande a vicenda per immaginare un po' come sarebbe stata questa nuova esperienza in serie B. Avevamo l'ultimo autobus per ritornare a casa dopo un paio di ore, quindi facemmo allenamento prima delle altre, con le figlie del mister Giulia e Giada, attuali compagne di squadra. La mia prima sensazione fu di vera e propria insicurezza, accompagnata dalla paura di entrare a far parte di un nuovo gruppo. L'apparenza però a volte inganna: devo dire infatti che le ragazze mi hanno accolta abbastanza bene sin da subito, pur essendo io una new entry".

- Una caratteristica che ti distingue in campo e una che ti distingue fuori dal campo? 
"Una caratteristica che mi distingue in campo? Ho difficoltà a descrivermi e allora lascio la parola alle mie compagne di squadra, a chi mi sopporta e supporta in campo. Fuori dal campo? Chi mi conosce sa che con me è raro non divertirsi: mi dicono che sono simpatica, ho sempre la battuta pronta, mi diverto e faccio divertire le persone che mi stanno accanto, in particolare gli amici. Secondo i miei genitori, non sono molto affidabile, ma allo stesso tempo loro pensano che io sia abbastanza responsabile … quando voglio! Gli amici invece, mi dicono che mi so far voler bene dalle persone che mi circondano, insomma penso che si stia bene in mia compagnia".

- Sei lontana da casa ormai da 3 anni. Quanto ti manca vivere con la tua famiglia?
"Questo è già il terzo anno che non vivo con la mia famiglia: sento molto la mancanza dei miei genitori, dei miei fratelli e degli amici che ho giù. Pian piano, però, cerchi di abituarti, infatti quando scendo a casa mi rendo conto che le abitudini che ho a Chieti sono molto diverse da quelle che devo adottare a casa.
Un piccolo esempio? Gli orari per uscire e rientrare! I miei genitori invece, sentono un po' di meno la mia mancanza, forse per abitudine, visto che quando riscendo a casa, anche solo per pochi giorni, non ci vediamo quasi mai, a causa delle tante amicizie e degli impegni che mi portano a non trascorrere molto tempo con loro. Mio padre dice sempre che riusciamo a parlare più quando sto a L'Aquila che non a tu per tu. Penso che comunque basti una chiacchierata al telefono la sera, per raccontarsi la giornata trascorsa e non sentire la nostalgia della famiglia, anzi sentirla vicina come sempre, nonostante i chilometri che ci separano".

- Il Girone di andata è terminato. Domenica 12 gennaio riprenderete a giocare: cosa ti aspetti da questo Girone di ritorno che vi terrà impegnate fino a fine Aprile?
"Siamo quinte in classifica e possiamo raggiungere almeno il terzo posto con il giusto impegno e sacrificio. Stiamo migliorando a vista d’occhio. Ci stiamo amalgamando al meglio tra di noi. Gli eccessivi infortuni nelle ultime partite ci hanno costrette a stringere di più i denti, ma con la pausa natalizia, molte di noi si sono riprese. Domenica contro il Domina Neapolis non sarà una partita facile. Ma siamo già a lavoro da giorni per tornare in campo con mente lucida e polmoni allenati".

Ufficio Stampa Femminile Chieti

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