Nuovi casi di violenze e soprusi: una donna vittima del marito e un anziano genitore aggredito dal figlio. In azione il personale del commissariato di polizia diretto da Alessandro Di Blasio
Ancora una volta si torna a parlare di storie di violenze e soprusi in ambito familiare.
Nei giorni scorsi la polizia di Vasto ha eseguito due ordinanze applicative di misura cautelare, emesse dal Gip di Vasto, per maltrattamenti in famiglia.
DONNA UMILIATA DAL MARITO - La prima riguarda la vicenda di una donna, di origini romene, sposata con un connazionale e residente nel vastese ormai da anni.
Dopo la nascita dei suoi tre figli, la sua vita coniugale era diventata un inferno poiché il marito la considerava un essere inferiore, attuando nei suoi confronti continue aggressioni, umiliazioni e maltrattamenti, in privato e davanti ad altre persone.
In casa, l’uomo, 32 anni, la costringeva a sfamarsi con gli avanzi di cibo, stabilendo la quantità di alimenti che la poveretta poteva mangiare, perché riteneva che il cibo dovesse “guadagnarselo” da sola andando a prostituirsi.
Il marito, inoltre, dedito all’alcol, era solito picchiare la moglie tra le mura domestiche, non avendo cura nemmeno dei figli, ai quali sottraeva anche i beni di prima necessità, sperperando i pochi soldi guadagnati per giocare ai Gratta e Vinci.
In più occasioni la malcapitata, ormai disperata, aveva provato a chiedere la separazione legale, ricevendo, in cambio, continue minacce di morte.
Costretta a vivere nel terrore, la donna aveva mantenuto il silenzio, portandosi dentro il dolore della situazione che quotidianamente era costretta a subìre.
Solo dopo diverso tempo, ormai disperata, ha trovato la forza di rivolgersi alla Polizia, presentando una denuncia nei confronti del suo aguzzino.
Il racconto della vittima, supportato dalle dichiarazioni rese da alcuni testimoni presenti ai fatti e dai numerosi accertamenti effettuati dalla Polizia, ha confermato i gravi atti di prevaricazione e violenza.
E così il Giudice del Tribunale di Vasto ha emesso, a carico dell’uomo, la misura cautelare dell’immediato allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento ai luoghi normalmente frequentati dalla vittima e dai suoi famigliari.
ANZIANO GENITORE MALTRATTATO DAL FIGLIO - Nell’altro caso, la vittima di maltrattamenti consumati nell’ambito famigliare è stato un anziano genitore malato.
L’uomo era stato affidato alle cure del figlio, nominato “amministratore di sostegno” e dunque incaricato a provvedere alla gestione della vita quotidiana del congiunto.
Gli accertamenti effettuati, al contrario, hanno consentito di appurare che il figlio, invece di assistere l’anziano, lo intimidiva e maltrattava, non somministrandogli i pasti e omettendo di provvedere all’acquisto di beni di prima necessità e di medicinali.
Dopo la denuncia da parte delle sorelle dell’anziano, gli accertamenti investigativi effettuati hanno evidenziato come la persona offesa sia stata vittima di aggressioni, comportamenti vessatori e maltrattamenti.
Inoltre il figlio, avendo la disponibilità del libretto di risparmio del padre, invece di provvedere alle esigenze di vita del genitore, si era appropriato di una cospicua somma di denaro che destinava a scopi personali.
Dopo quanto emerso, il Giudice Tutelare ha revocato la nomina di “amministratore di sostegno” al figlio, affidando l’anziano alle cure di una delle sorelle.
Anche in questo caso, a carico del responsabile, di 30 anni, è stata emessa ordinanza applicativa di misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.
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