
Il volume precedente, “101 cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita”, sempre scritto da Luisa Gasbarri, era incentrato sulle località più rappresentative della regione e pare essere stato assai gradito dagli abruzzesi e non solo. I luoghi che ci circondano e che più ci influenzano non lo fanno però soltanto attraverso la loro dimensione spaziale, ma anche attraverso la loro storia.
Ogni presente chiede infatti di essere compreso alla luce del passato che l’ha generato e del futuro che lo prolungherà. E per quanto ci si muova in un mondo globalizzato, cosmopolita, dinamico, le proprie radici contano sempre, soprattutto oggi che l’appartenenza delle giovani generazioni alle province di origine è tanto messa in discussione. Soprattutto se per rilanciare l’economia si scelga di valorizzare una risorsa importante come il turismo. E chissà che tra i 101 perché del libro, proprio i giovani non trovino quello giusto per sentirsi ancora parte di una regione che dopo i recenti avvenimenti, vedi scandali politici e terremoto, ha un forte bisogno di ritrovare se stessa.
Dalla Quarta di Copertina:
Situato al centro dell’Italia, in una posizione di confine, strategicamente delicata, l’Abruzzo è stato conteso da romani, goti, longobardi, saraceni, normanni, angioini, aragonesi, francesi, austriaci … Ci troviamo dunque davanti a una regione che ha parecchio da raccontare e ha vinto la sfida più importante: riuscire a conservare una sua ben distinta identità, quell’abruzzesità del cuore mantenutasi immutata persino in quanti si sono allontanati da tempo dai loro luoghi d’origine. Epiche dinastie, eroici episodi di resistenza, mitiche gesta di santi e briganti, parabole artistiche, colpi di scena, creazioni culinarie da guinness, avvistamenti e contatti extraterrestri: emergono di continuo sorprese e rivelazioni seguendo dalla preistoria al postmoderno la lunga avventura di una terra le cui province si rivelano ancora ai giorni nostri ben diverse e caratterizzate. Con un approccio lontano tanto da quello di un testo scolastico quanto da un’erudita monografia, questo libro prova a ripercorrerne la Storia in un’innovativa modalità random, affiancandola alla geografia, al folklore, al mito, all’antropologia, alle curiosità di un’attualità ormai divenuta cosmopolita. Per dimostrare quanto l’Abruzzo di oggi sia ancora figlio dell’Abruzzo di ieri.
Nota bibliografica su Luisa Gasbarri:
Saggista, sceneggiatrice, studiosa del pensiero gender e docente di creative writing, Luisa Gasbarri ha inaugurato nel 2005 il genere noir shocking con il romanzo “L’istinto innaturale”. Autrice di racconti apparsi in volume per diverse case editrici, ha curato lei stessa antologie di narrativa dedicate a scrittori contemporanei. Per la Newton Compton ha pubblicato con successo nel 2010 il manuale “101 cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita”. Dialoga costantemente con i lettori dalle pagine del mensile “La Dolce Vita”, che ospita da anni la sua rubrica, Scritto sul Kuore.
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