lunedì 7 luglio 2014

Guardiagrele: tentano di rapinare il portafogli a un trentenne, due persone arrestate dai Carabinieri

Hanno tentato di rapinare il portafogli a un uomo di 30 anni che però si è ribellato e li ha costretti a fuggire dopo averli affrontati. L’episodio è avvenuto ieri sera, verso le 20:30, a Guardiagrele. Due giovani del posto, un 27enne e un 17enne entrambi vecchie conoscenze dei Carabinieri, sono finiti in manette con le accuse di tentata rapina in concorso e minaccia a Pubblico Ufficiale. I Carabinieri di Guardiagrele li hanno rintracciati in paese dopo che i passanti avevano chiamato il 112 pensando che ci fosse una rissa tra giovani in via Roma. In realtà, come hanno poi accertato gli uomini dell’Arma al loro arrivo, i due malviventi avevano fermato il 30enne mentre camminava, da solo, a piedi e gli avevano intimato di consegnare il proprio portafogli. La vittima però si era opposta vivamente alle loro minacce e tra i tre era scaturita un acceso parapiglia durante il quale il più piccolo dei due arrestati, prima di fuggire a mani vuote, gli aveva sferrato un pugno in pieno volto. All’arrivo dei Carabinieri i due rapinatori si erano già dileguati per il paese ma ai Carabinieri della Stazione di Guardiagrele, che li conoscevano molto bene, è bastato poco per capire che erano loro gli autori della tentata rapina. I militari, dopo aver ricostruito tutta la vicenda, si sono messi sulle loro tracce riuscendo in breve tempo ad individuarli mentre si aggiravano a piedi per il centro abitato. Al momento del loro fermo i due malviventi, mentre venivano condotti in caserma, hanno proferito, nei confronti degli uomini dell’Arma, parole offensive e minacciose che hanno fatto scattare, nei loro confronti, anche l’accusa di Minaccia a Pubblico. Il 30enne, a seguito del pugno ricevuto, è stato invece accompagnato presso il pronto soccorso dell’ospedale civile di Guardiagrele, dove è stato medicato e giudicato guaribile in 5 giorni. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria il 27enne è stato posto agli arresti domiciliari mentre il minorenne è stato affidato a una comunità educativa di Montesilvano da dove, peraltro, si era allontanato nei giorni scorsi.

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