mercoledì 24 settembre 2014

Prestazioni sanitarie riabilitative, De Matteo: “La Regione torna sui suoi passi”

«Apprendiamo dalla stampa, per tramite dell’Assessore Silvio Paolucci, che la Regione è tornata sui suoi passi per il corrente anno, in merito ai due decreti emessi dal Commissario ad Acta, Luciano D’Alfonso, che prevedono la compartecipazione a carico dell’utente disabile o del Comune di residenza alle prestazioni semiresidenziali e residenziali presso le strutture riabilitative a far data dal 1° ottobre 2014. Questo almeno a parole perché nulla, finora, è stato ufficialmente comunicato». L’Assessore alle Politiche Sociali, Emilia De Matteo, interviene sull'argomento caldo di queste ore in materia di sanità e dichiara quanto segue: «Il problema, se scongiurato per gli ultimi tre mesi dell’anno in corso, si ripresenterà per il 2015. E’ impensabile che il rientro dalla spesa sanitaria abruzzese debba ricadere su prestazioni di rilevante valore per le persone con problemi di non autosufficienza e/o grave disabilità. Né è pensabile che i Comuni, già privi di idonee risorse ed alle prese con tagli agli stanziamenti da parte del Governo che, nel caso del Comune di Chieti, dal 2009 al 2013 hanno subito una diminuzione di circa il 61%, potranno in futuro garantire la compartecipazione alle prestazioni sanitarie. L’Amministrazione Comunale e tutti i Gruppi consiliari di centro destra – F.I., NCD, UDC, Uniti per Chieti, Fratelli d’Italia, Alleanza per Di Primio, Gruppo Misto - condividono l’importanza di costruire un “sistema di protezione sociale” che non lasci alcuno senza rete istituzionale e, per tale motivo, chiediamo che i Comuni siano coinvolti direttamente nella fase programmatoria attuata dalla Regione per evitare di venire a conoscere dagli organi di informazione o dal tam-tam delle associazioni il contenuto delle decisioni prese in modo unilaterale dal Commissario ad Acta. Inoltre, apprezzando l’idea della Regione di addivenire ad un unico piano integrato socio-sanitario, si ribadisce che in nessun modo le prestazioni sociali dovranno essere penalizzate per sopperire alle eccessive spese in ambito sanitario».

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