
La presenza costante dei Carabinieri sul territorio ha permesso di accertare che un gruppo di cittadini rumeni specializzata nella commissione di furti, prevalentemente ciclomotori, stava operando tra Chieti e i paesi limitrofi della provincia ma anche nell’area di Pescara.
La svolta nelle indagini è arrivata a Luglio quando una pattuglia dell’Arma, transitando nel quartiere del vecchio ospedale di Chieti, ha fermato per un controllo un rumeno, poi identificato in C.R.I., mentre era alla guida di un ciclomotore rubato, la sera prima, ad Ortona. Da quel momento i Carabinieri hanno avviato un’attività investigativa che, nel corso dei mesi, ha permesso di identificare i componenti di una banda specializzata nella commissione di furti, capeggiata dai due arrestati e collegata ad una fitta rete di ricettatori, che si spostava con spregiudicatezza da un centro abitato all’altro della provincia utilizzando anche gli stessi mezzi rubati e incuranti, quindi, della eventuale presenza sul territorio delle forze dell’ordine.
Gran parte della refurtiva, costituita anche da attrezzature da lavoro di un certo valore come trapani, motoseghe ed avvitatori, risultati rubati da abitazioni di Chieti, Ortona e Lanciano, è stata recuperata a Lanciano, nell’abitazione del 17enne tratto in arresto e successivamente associato al carcere dei minori di Casal del Marmo a Roma. I ciclomotori, asportati nei comuni di Chieti, Pescara, Montesilvano, Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chietino, Fossacesia e Lanciano, sono stati invece recuperati dai Carabinieri in campi abbandonati tra Lanciano, Francavilla al Mare e Chieti, dove erano stati nascosti in attesa di essere piazzati sul mercato dei ricettatori. Sono in corso ulteriori indagini per cercare di risalire ad altri componenti della banda e recuperare, eventualmente, altra refurtiva.
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