domenica 31 agosto 2025

“Here and Now”, l'album di debutto di Alessandro Iachini

C’è sempre qualcosa di speciale nel brano che apre un album di debutto. Con "Ballad", apertura del disco "Here and Now", Alessandro Iachini non sceglie il clamore ma l’intimità: le prime note affiorano lentamente, le frasi respirano, e le pause diventano parte integrante della narrazione musicale. In questo spazio sospeso, ascoltatore e musicista si incontrano in un dialogo autentico. Il disco, in uscita per Fresh Sound Records, segna un importante traguardo per il giovane chitarrista e compositore, che si circonda di una formazione di grande spessore: Alessandro Iachini – chitarra, Giulio Scarpato – basso, Luca Gallo – batteria, con la partecipazione speciale di Logan Richardson (sax alto) e Domenico Sanna (pianoforte e synth).

Le sonorità dei due ospiti arricchiscono il tessuto musicale dell’ensemble, aggiungendo colore e dinamismo a un impianto sonoro già solido e coerente. "Ballad" rappresenta il manifesto sonoro dell’intero progetto: un invito a immergersi in un linguaggio che intreccia tradizione e modernità, restituendo un’espressività immediata, elegante e raffinata. Con oltre trent’anni di storia, Fresh Sound Records si conferma ancora una volta punto di riferimento per la scena jazz contemporanea, continuando a scoprire e promuovere giovani talenti internazionali. Pagina Instagram dell'artista: https://www.instagram.com/aleiachini. Qui di seguito il link per ascoltare il pezzo su Spotify:

https://open.spotify.com/intl-it/track/7Ka0FaM6fX22NPPXhZ4uVh?si=2d472a4ecf654bfa

venerdì 1 agosto 2025

Annamaria Tonini: una vita tra musica e impresa, ora è pronta a raccontarsi con le sue canzoni

Cresciuta in una famiglia dove la musica era di casa, Annamaria Tonini ha iniziato giovanissima a suonare il pianoforte insieme al suoi fratelli, per volere dei genitori. A 18 anni scopre la batteria, poi la chitarra, e negli anni amplia il suo universo musicale imparando anche il basso elettrico – che suona tuttora – e il violino. La sua è una passione costante, coltivata in parallelo a un impegno imprenditoriale di famiglia: assieme ai fratelli Giovanni Alberto Tonini e Roberta Tonini, Annamaria gestisce un’azienda di abbigliamento sportivo (la “Roberta Tonini”) che nel 2024 ha ottenuto dal Ministero del Made in Italy il prestigioso riconoscimento di “Azienda storica”. Negli anni ha lavorato dietro le quinte come produttrice per altri cantautori, un’esperienza intensa ma economicamente impegnativa.

Oggi Annamaria ha scelto di esporsi in prima persona, portando al pubblico le sue canzoni: brani originali che nascono da anni di studio, passione e sperimentazione, e che stanno iniziando a trovare spazio in contesti musicali indipendenti. Attualmente sta seguendo un corso di composizione per affinare ulteriormente le sue capacità artistiche. Sebbene non sia musicista “di professione”‘, la musica è sempre stata il suo linguaggio più autentico Con uno stile che unisce spontaneità e sensibilità. Annamaria Tonini si racconta attraverso le sue note. Il suo percorso e’ solo all’inizio, ma la passione che la guida promette di farla arrivare lontano.


domenica 6 luglio 2025

“Il quarto d’ora di Amedeo”: il debutto letterario di Marcello Scarienzo

Con “Il quarto d’ora di Amedeo”, Marcello Scarienzo firma un debutto che colpisce per lucidità e autenticità. Nato e cresciuto nel rione Sanità di Napoli, dopo anni trascorsi tra Londra e Milano, l’autore torna nella sua città natale non solo fisicamente, ma anche narrativamente, per raccontare una storia che parla alla sua generazione, e non solo.

Il protagonista, Amedeo Pacella, incarna il malessere silenzioso di molti giovani italiani: disillusi, precari, spesso spaesati in un mondo dove l’immagine ha preso il posto dell’identità. Il suo viaggio – dalla Napoli delle emozioni alla Milano dell’apparenza – è emblematico di una fuga che non è mai davvero altrove, ma da sé stessi. La metropoli promette successo e realizzazione, ma consegna solitudine e smarrimento, tra call center, subaffitti e notti sature di notifiche.

Scarienzo costruisce un personaggio che si affida ai social non solo per raccontarsi, ma per esistere. E in questo, Amedeo diventa simbolo di un’epoca in cui la connessione digitale ha soppiantato quella umana, lasciando però un vuoto che nessun like può colmare. Il romanzo si muove tra introspezione e ironia, e lo fa con uno stile asciutto ma penetrante, capace di tenere insieme leggerezza e profondità.

Il vero turning point arriva con la pandemia, che agisce da lente d’ingrandimento sulle fragilità del protagonista. È solo dopo un crollo, un’amicizia rimasta intatta e un incontro salvifico che Amedeo trova il coraggio di cambiare rotta. Il suo “quarto d’ora” non è quello di Warhol, fatto di fama, ma un istante privato di verità – il momento in cui ci si guarda davvero allo specchio e si sceglie chi si vuole essere.

Scarienzo scrive un romanzo generazionale che non cerca scorciatoie né facili redenzioni. La sua Napoli non è oleografica, così come la Milano che descrive non è patinata: entrambe sono reali, vive, complesse. “Il quarto d’ora di Amedeo” è un’opera prima matura, che riesce a parlare del presente senza moralismi, dando voce a un bisogno urgente di autenticità. Un esordio da leggere e da tenere d’occhio.

L’INTERVISTA

“Il quarto d’ora di Amedeo” è il tuo romanzo d’esordio: cosa ti ha spinto a raccontare proprio questa storia, e perché attraverso gli occhi di un personaggio come Amedeo?
Ero arrabbiato con me stesso, con quel che stavo vivendo e ciò che il futuro rischiava di propormi. Gli occhi del protagonista sono gli occhi di chi sa quale è la strada giusta da prendere per raggiungere un’isola felice ma che consciamente preferisce costruire una zattera e viaggiare verso il triangolo delle bermude. Sono gli occhi di chi ne ha viste tante e rifiuta la pace con elegante incoerenza.

Nel libro si avverte una forte tensione tra il desiderio di “fuggire” da Napoli e il bisogno, alla fine, di ritornare. Quanto c’è di autobiografico in questo percorso e quanto invece è frutto di osservazione sociale?
È sia tanto autobiografico, è in pratica il mio cammino Che frutto di osservazione sociale, una vera e propria critica verso quel che le grandi città italiane sono diventate (Napoli compresa)

Il tuo romanzo affronta con lucidità il tema della solitudine nell’era dei social. Secondo te, quanto questi strumenti contribuiscono a creare un’identità fittizia nei giovani di oggi?
Sono un arma gestita male, al minimo delle proprie potenzialità. La connessione digitale crea disconnessione umana, è un fatto. È troppo facile scattare una foto renderla “perfetta” o meglio SOCIALmente accettata e vendersi come prodotto al mercato.

La pandemia di Covid-19 segna un punto di svolta nel percorso di Amedeo. In che modo credi che quel periodo abbia cambiato il modo in cui le persone, soprattutto i più giovani, vivono sé stessi e le relazioni?
Questo periodo è stato sfruttato per digitalizzare l’intero mondo, compreso le relazioni umane. I più giovani non hanno vissuto senza l’uso degli smartphone, per loro, cresciuti in questa era tutto questo è normalità. Chi può dire se è giusto o sbagliato?

Nel libro si parla molto del confine sottile tra ciò che si è e ciò che si mostra: secondo te, nella società odierna, è ancora possibile essere autentici senza sentirsi fuori luogo?
Certo, tutti siamo autentici, l’omologazione nasconde il bello dell’unicità di ognuno di noi.

Nelle illustrazioni che condividi sui social il protagonista Amedeo è spesso circondato da donne attraenti, ammalianti: che ruolo ha l’eros nel percorso del protagonista?
Il sesso è uno strumento per Amedeo uno strumento che se usato male può portare all’alienazione. Un piacere che trascina in una crisi totale, un peccato a cui il protagonista non riesce dire di no.

Hai vissuto a Londra, a Milano e ora sei tornato al Rione Sanità. Quanto questi luoghi hanno influenzato il tuo modo di scrivere e la costruzione del mondo narrativo del romanzo?
Tantissimo, quando vivevo a Londra scrivevo lettere alle persone a me care, ero giovanissimo. Milano mi ha dato consapevolezza, conoscenza, forte senso critico. Il mio quartiere e tutte le sue peculiarità hanno sviluppato in me fantasia e identità.

“Il quarto d’ora di Amedeo” è un romanzo generazionale: che messaggio senti di voler lanciare, soprattutto ai ragazzi che si sentono smarriti tra aspettative irrealistiche e il bisogno di appartenere?
Che vivono quello che hanno vissuto tutte le generazioni e proprio come tutte le generazioni ne potranno uscire solo chiedendo aiuto al prossimo. Unione. Da soli non si vince mai.

martedì 10 giugno 2025

Promuovi la tua Musica, Caroline Pagani conquista il premio Miglior Interprete con il brano “Albergo a Ore”

Caroline Pagani, attrice, autrice e cantante, ha conquistato il prestigioso riconoscimento di Miglior Interprete durante la tappa romana del contest nazionale Promuovi la Tua Musica, grazie alla sua versione intensa e scenicamente coinvolgente di “Albergo a Ore”, celebre brano di Herbert Pagani.

La sua performance, arricchita dall’accompagnamento del pianista Alberto Giraldi, si è distinta per intensità emotiva, equilibrio tra fedeltà al testo e originalità interpretativa, e presenza scenica magnetica. La giuria ha premiato Caroline non solo per la qualità vocale, ma per la capacità di trasformare la canzone in un atto teatrale coinvolgente, che ha rapito tutto il pubblico. “La sua interpretazione ha fatto emergere la natura drammatica e poetica del brano, restituendogli nuova luce e una scena viva”.

DAL 27 SETTEMBRE 2024 E’ DISPONIBILE ONLINE LA COVER DI “ALBERGO A ORE”

https://open.spotify.com/intlit/track/2hELPQBB6y8bTAv0qkhtCc?si=63dc0ba48d274da7

La cover è disponibile in digitale, su tutte le piattaforme, e in versione fisica in doppio cd e vinile su https://wall.cdclick-europe.com/projects/caroline-pagani-per-pagani-herbert e ha anticipato il doppio album “Pagani per Pagani”, uscito a fine 2024, omaggio al fratello Herbert. Il progetto vede prestigiose collaborazioni con artisti come Danilo Rea, Fabio Concato, Shel Shapiro, Giorgio Conte, Francesca Della Monica, Alessandro Nidi e Moni Ovadia.

Caroline Pagani ha dichiarato: “Tra le tante versioni di ‘Albergo a Ore’ – da Milva a Ornella Vanoni a Gino Paoli a Alessandro Haber – l’accompagnamento di Danilo mi è parso il più adatto: riesce a creare un’atmosfera magica e coinvolgente, perfetta per trasformare il brano in un piccolo atto teatrale”.

IL PROGETTO ARTISTICO DI CAROLINE PAGANI

Attrice, autrice e cantante poliglotta, Caroline vanta formazione teatrale fra Milano, Venezia e New York e una carriera ricca di riconoscimenti, tra cui vari Premi Fersen per Drammaturgia, Regia e numerosi premi italiani e all’estero per i suoi spettacoli e come miglior attrice. Il suo spettacolo-concerto “Per amore dell’Amore” ha debuttato al Teatro Franco Parenti di Milano e all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

“Pagani per Pagani” è un viaggio nel multiforme universo di Herbert Pagani, cantapittore visionario. Il disco include pezzi originali e reinterpretazioni, esprimendo tematiche contemporanee come amore, crisi ambientali, solitudine nelle grandi città, amore per le arti, attraverso una sintesi raffinata di musica, poesia, teatro e arti visive.

INFORMAZIONI E CONTATTI:

Contatti: info@carolinepagani.net
Web: www.carolinepagani.net
Instagram: @carolinepagani

domenica 25 maggio 2025

“Here and Now”, il primo album del chitarrista Alessandro Iachini: l’intervista

Si intitola "Here and Now" il primo album del chitarrista Alessandro Iachini (Tuscania, 1997), giovane talento del jazz italiano. Un progetto che non è soltanto una dichiarazione artistica, ma anche un manifesto generazionale: suonare “qui e ora”, ascoltarsi, contaminare linguaggi diversi con consapevolezza tecnica e slancio creativo. L’uscita del progetto è prevista nei prossimi mesi.

Iachini si è formato nei conservatori italiani, dove ha conseguito la laurea con il massimo dei voti e la menzione accademica. Ha studiato con maestri del calibro di Umberto Fiorentino, Fabrizio Sferra, Ramberto Ciammarughi e Maurizio Giammarco, e ha già collaborato con nomi importanti della scena nazionale: Claudio Colasazza, Paolo Damiani, Pietro Lussu, Luca Bulgarelli, Marco Valeri, oltre all’Orchestra Nazionale Jazz dei Conservatori Italiani diretta da Pino Jodice e alla Big Band dell’Esercito Italiano in occasione dell’apertura di Umbria Jazz 2024.

Il suo debutto discografico, "Here and Now", propone sette composizioni originali e uno standard, ed è il frutto di una ricerca stilistica che intreccia armonie jazzistiche moderne, improvvisazione, elettronica e suggestioni progressive. Iachini costruisce così un paesaggio sonoro contemporaneo, ricco di contrasti e spazi, dove rigore formale e libertà espressiva si alternano con naturalezza.

“La musica è condivisione e unione: se la rispettiamo nella sua vera essenza, ha il potere di arricchire l’individuo, offrendo opportunità di crescita sia sul piano umano che tecnico”, dice Alessandro Iachini. La forza dell’album risiede nella profonda intesa tra i musicisti coinvolti, un interplay autentico che nasce dal rispetto reciproco e dall’assenza di gerarchie. La musica, qui, è un atto collettivo, in cui l’energia del presente si trasforma in visione sonora.

I collaboratori

Logan Richardson – Sassofonista statunitense di fama internazionale, noto per la sua originalità e la capacità di reinventare il linguaggio jazzistico. Ha collaborato con Pat Metheny, Gerald Clayton, Walter Smith III e ha all’attivo un’esibizione al celebre NPR Music Tiny Desk.

Domenico Sanna – Pianista di grande sensibilità e versatilità, apprezzato per il suo stile armonico raffinato. Ha suonato con artisti come Greg Hutchinson, Ameen Saleem, Dyna Stephens, Bill Stewart, distinguendosi come una delle voci più eleganti del piano jazz italiano.

L’INTERVISTA

1) Quali sono le tue principali influenze musicali? "È difficile rispondere a questa domanda perché ne ho davvero tante. Ascolto di tutto: musica classica, rock, blues, pop, metal, jazz, techno, rap, musica sperimentale, elettronica... insomma, un po’ di tutto. Le influenze sono sempre cambiate insieme a me, seguendo le varie fasi della mia crescita. Il jazz, ad esempio, l’ho scoperto più avanti e me ne sono innamorato subito. La cosa bella dell’ascoltare generi diversi è che, con il tempo, l’orecchio si affina e ti spinge naturalmente a cercare qualcosa di nuovo, magari anche più complesso. Alla fine, direi che sono influenzato dalla musica che mi piace in quel momento, senza farmi troppi problemi di etichette o generi. Se suona bene, mi interessa!".

2) Che cosa ti entusiasma e che cosa ti delude del panorama jazz contemporaneo? "Mi entusiasmano diversi aspetti del panorama jazz contemporaneo: • La continua crescita del livello musicale. • La voglia di rinnovarsi, che aumenta sempre di più. • Le contaminazioni con altri generi musicali. • La sperimentazione. Quello che meno mi entusiasma: • La marginalizzazione mediatica, poiché spesso questo genere viene confinato a circuiti di nicchia o accademici, rendendo difficile l’accesso a un pubblico giovane e più ampio. • Il fatto che questo genere, così aperto alla creatività e con benefici importanti sulle attività cognitive, psicologiche e sociali dell’essere umano, non venga incluso nei programmi scolastici. • L’assenza dell’improvvisazione, sia come pratica musicale che come approccio mentale e umano, all’interno dell’educazione musicale. L’improvvisazione e il jazz dovrebbero essere centrali non solo come tecniche, ma come attitudine: reintegrarli nelle scuole arricchirebbe non solo i futuri musicisti, ma anche i cittadini".

3) Cosa consigli a un giovane musicista che sogna di unire tecnica, espressione e visione personale? "Beh, il problema è proprio nella domanda stessa... già il fatto di sognare tecnica, espressione e visione personale significherebbe molto. Temo che ora la moda sia quella di tentare di apparire, bypassando quella che è la base: conoscere almeno un minimo di storia della musica, così da poter individuare i miti che ci hanno preceduto e che ancora oggi ci influenzano, per poi imitarli e prenderne ispirazione. In secondo luogo, ma non per importanza, c’è la voglia di essere curiosi nell’ascoltare tanta musica e magari capire come funziona. Avete mai visto un cuoco che non conosce gli ingredienti o la storia culinaria di un piatto? Ecco, è un po’ la stessa cosa…".

4) Hai collaborato con giganti del jazz italiano e con artisti internazionali come Logan Richardson: che tipo di tensione creativa nasce in questi incontri? "Non c’è alcuna tensione, ma il libero e pacifico scambio di opinioni per un fine comune. È un dialogo aperto tra musicisti che condividono idee, si influenzano a vicenda e lavorano insieme per costruire qualcosa di nuovo e significativo. La musica fa proprio questo. Insisto affinché venga dato il giusto peso psico-pedagogico e sociale a questa materia all’interno della nostra istruzione e società. La musica potrebbe alleviare tanti mali e creare unione in un mondo che al momento sembra molto diviso".

5) Ci sono stati momenti di conflitto artistico? "No, anzi! Voglio invitare artisti di vario genere e visione a unirsi per sperimentare. Magari è proprio dal sano confronto artistico – non conflitto, che è un termine che non mi piace – che si cresce e si creano cose nuove!".

Sito web: www.alessandroiachini.website.

venerdì 16 maggio 2025

D’Istinti e D’Istanti: musica senza confini

Nasce nel 2023 il progetto musicale D’Istinti e D’Istanti, formato da Leticia, Sara, Sara (Art Director), Alberto e Pino. 

Pur lavorando principalmente a distanza, il gruppo unisce talento ed esperienza in una produzione musicale che spazia dal pop alla musica leggera, dallo swing alla bossa nova.

Con all’attivo numerosi brani già disponibili sulle principali piattaforme digitali (Spotify, SoundCloud, YouTube, Amazon Music, Apple Music), il gruppo è attivo anche in concorsi e contest regionali e nazionali, forti di un passato che comprende partecipazioni a eventi come il Festival delle Voci Nuove di Castrocaro Terme. Tra i titoli più recenti: Un altro mese senza te, Negli angoli del cuore, Sotto la luna, Bisogno di sognare, La fine di un amore. Altri brani sono già pronti o in lavorazione. Canale YouTube: https://www.youtube.com/@distintiedistanti.

domenica 4 maggio 2025

Lipstick, il rock che nasce dall’incontro di anime e generi diversi

In un mondo dove le etichette musicali sono spesso riduttive, I Lipstick nascono nel 2019 da un incontro fortuito ma inevitabile tra cinque anime legate dalla stessa passione per la musica e dalla volontà di esplorare sonorità forti e diverse. L’idea prende vita dalla mente di Lara, Rino e Nicola, tre musicisti provenienti da band e progetti distinti, ma uniti dalla stessa voglia di esprimere attraverso il sound quella libertà che solo il rock sa dare.

Inizialmente configuratisi come un trio acustico, i Lipstick calcano numerosi palchi, trovandosi in situazioni che li mettono alla prova e rafforzano il loro spirito di collaborazione. Ma le radici musicali dei tre fondatori, fortemente influenzate da sonorità grunge, blues e soul, non tardano a bussare alla porta. E così, il progetto evolve, raggiungendo la sua formazione definitiva: Andrea Giuradeo, bassista e chitarrista di grande prospettiva, e Mattia Mensi, batterista dal sound incisivo, completano la band e la spingono verso un nuovo, ambizioso percorso.

Con una impronta musicale che fonde hard rock e grunge, ma che non si ferma qui, mescolando anche soul e blues, I Lipstick sono il risultato di un incontro tra stili, voci e sonorità diverse, il cui impatto è decisamente travolgente. Lara Di Luca, con la sua voce limpida, ma anche graffiante, rappresenta il cuore pulsante della band. La sua lunga esperienza nel panorama musicale, affiancata da musicisti di alto calibro, consente alla band di infondere ai suoi testi un’emotività genuina, che spazia tra temi di vita quotidiana, dolore, resilienza e rinascita. In ogni parola, c’è un grido di riconoscenza nei confronti della musica, che diventa strumento di cura e trasformazione.

Il desiderio dei Lipstick è quello di toccare le corde più intime degli ascoltatori, unendo potenza e sincerità in ogni nota, per raggiungere le emozioni delle persone comuni, quelle che vivono ogni giorno, lottano e sperano. Perché in fondo, questa è l’essenza del Rock & Roll.

I Lipstick sono:

• Lara Di Luca: voce • Rino Pavone: chitarra solista • Nicola Rizzi: chitarra ritmica • Andrea Giuradeo: basso • Mattia Mensi: batteria

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