Otto ore di musica e diciassette artisti: questi i numeri del Primo Maggio Chieti Scalo.
Si sono alternati sul palco di Piazzale Marconi, nell’ordine, gli Impulse, Danilo Di Florio, i Neb, Giulia Pellegrini, i Fake Heroes, Matteo Greco, Le Strade del Mediterraneo, gli Abetito Galeotta, gli Ibuca, L’Errore, Le Stanze di Federico, i Voina Hen, i Vendrame, i Terzacorsia, i Coconuts Killer Band, la rock band romagnola Blastema e per finire gli attesissimi Apres La Classe che hanno fatto scatenare il pubblico con i loro storici successi. “In questa giornata dedicata al lavoro – ha sottolineato Cesko, cantante degli Après La Classe - che per la nostra società rappresenta un miraggio, vogliamo lanciare da Chieti un messaggio positivo, di speranza affinché possa presto nascere un nuovo sole. A tutti i ragazzi: non credete alle apparenze ma sognate, sognate tanto”. Un messaggio forte e chiaro che ben si è sposato con lo slogan del Concertone di quest’anno “lavoro e/è dignità”, un monito forte e deciso che, se da un lato rispecchia decisamente il difficile momento storico che la società italiana sta vivendo, dall'altro crea una speranza tangibile di un futuro migliore e più consapevole.
“L’Abruzzo – ha spiegato Cesko – è una terra straordinaria con la quale abbiamo un rapporto speciale, il nostro chitarrista, Alex Ricci, non a caso è abruzzese, di Atri. La vostra è una terra di confine tra Nord e Sud, ha sviluppato l’aspetto commerciale e imprenditoriale del Nord senza mai abbandonare il sentimento e la passione nell'affrontare la vita, tipiche del Sud”.
“E poi non dimentichiamo i fiori all'occhiello di questa regione – ha aggiunto con un pizzico di ironia: gli arrosticini, i vini passerina e pecorino e naturalmente le belle donne!”.
A completare l’evento l’incursione sul palco di piazzale Marconi di Enrico Venti, in arte Ivo Avido, produttore e interprete del film “Italiano medio” che ha ritirato i premi dedicati a lui e al regista Maccio Capatonda per il film campione di incassi.
Ufficio Stampa Music Force Barbara Del Fallo
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