martedì 30 settembre 2014

Odg sulla compartecipazione alle prestazioni per disabili: Vitale, "Il consiglio regionale intervenga"

Il Capogruppo del Gruppo Pdl-Fi, Consigliere Comunale, Emiliano Vitale, ieri, alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali, Emilia De Matteo, e del Deputato nonché Consigliere Comunale, Fabrizio Di Stefano, ha tenuto una Conferenza Stampa per illustrare un Ordine del Giorno (sottoscritto da tutti i gruppi consiliari di maggioranza, nonché dall’Idv) volto a richiedere la sospensione dell’efficacia dei Decreti Commissariali n. 91 e n. 92 del 13 agosto 2014 a firma del Commissario ad Acta alla Sanità abruzzese, Luciano D’Alfonso, che introducono una quota di compartecipazione da parte delle famiglie e/o dei Comuni in materia di prestazioni da erogare ai disabili nelle strutture residenziali e semiresidenziali. «Con tale Odg – ha dichiarato Vitale – che auspico possa essere approvato in maniera trasversale come segnale forte nei confronti di una scelta che ricadrà sulle economie di famiglie ed enti locali, l’Assise Civica di Chieti viene chiamata a far sentire la propria voce affinchè venga sospesa l’efficacia dei Decreti e, quindi, l’introduzione della quota di compartecipazione a partire dal 1 ottobre. Una mazzata per le famiglie con disabili che potranno arrivare a sborsare mediamente fino a 2.000 euro al mese. Altro che le coccole: da Luciano D’Alfonso solo ceffoni ed ai più deboli! Con i decreti n. 91 e 92 firmato lo scorso 13 agosto dal Commissario ad Acta, viene imposta una compartecipazione a carico dell’utente o del Comune di residenza per le strutture residenziali riabilitative psichiatriche, per le prestazioni riabilitative ex art. 26 legge 833/78 e rettificate quelle relative alle residenze assistenziali per anziani. In questo modo, la spesa a carico delle famiglie (o dei Comuni) potrà variare da un minimo di 800 ad un massimo di 2000 euro mensili senza sottovalutare il forte impatto su nuclei già gravati dalla difficoltà di assistere un disabile. Come mai, prima di adottare un atto così scellerato, il Commissario D’Alfonso non ha pensato di prevedere la costituzione di un fondo sociale cui attingere risorse per sostenere disabili e anziani meno abbienti? Su tale argomento, si terrà domani, su richiesta dei gruppi di opposizione, un Consiglio regionale straordinario. L’Odg è già stato trasmesso agli altri capoluoghi di provincia abruzzesi sperando che possa essere da questi recepito per poter dare un segnale forte di dissenso a questa decisione.» «Già lo scorso 23 settembre – ha dichiarato l’Assessore De Matteo – apprendemmo dalla stampa, per tramite dell’Assessore Silvio Paolucci, che la Regione era tornata sui propri passi per il corrente anno, in merito ai due decreti del Commissario ad Acta. Siamo ancora in attesa di una comunicazione ufficiale in tal senso perché, ad oggi, nulla è stato ancora comunicato circa la sospensione della validità dei provvedimenti. E’ impensabile che il rientro dalla spesa sanitaria abruzzese debba ricadere su prestazioni di rilevante valore per le persone con problemi di non autosufficienza o grave disabilità, né che i Comuni, alle prese con i considerevoli tagli alle risorse da parte del Governo – il Comune di Chieti, dal 2009 al 2013 ha subito una diminuzione di circa il 61% - possano garantire la compartecipazione alle prestazioni sanitarie. L’Amministrazione comunale di Chieti, sia pure con grandi sacrifici, è riuscita a non interrompere i servizi garantendo ai propri cittadini un soddisfacente livello di assistenza. Contro la scelta della Regione Abruzzo va portata avanti una battaglia comune. Per questo, chiediamo che gli enti locali siano coinvolti direttamente nella fase programmatoria attuata dalla Regione». «A dispetto degli slogan della sua campagna elettorale – ha dichiarato il Consigliere Di Stefano - quando campeggiavano manifesti con la scritta “D’Alfonso per una sanità più vicina ai cittadini”, mi sembra che questa sia una sanità più vicina alle tasche dei cittadini. Quando, poi, l’assessore Silvio Paolucci chiama in causa i Comuni invitandoli a elevare le soglie di esenzione, dice una sciocchezza: dove pensa che gli enti locali possano reperire le risorse entro il mese di ottobre per compartecipare alle spese? Auspico che il consiglio regionale intervenga in modo responsabile su una problematica che non ha colore politico ma sociale e che anche le altre amministrazioni sensibilizzino la Regione».

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